a cura di Melissa Terenzi e Miriam Cerchi

Il 23 aprile, festa in memoria di San Giorgio, gli scout rinnovano la loro promessa per ricordarsi cosa hanno promesso di rispettare: “…compiere il mio dovere verso Dio e verso il mio Paese, per aiutare gli altri in ogni circostanza…”.

Attraverso l’iniziativa della spesa a domicilio abbiamo avuto la possibilità di tenere fede a queste parole.

Come ogni normale spesa, tutto parte dalla lista delle cose da comprare e i volontari impegnati al centralino si occupano proprio di questo.

Le persone che usufruiscono di questo servizio e che possono utilizzare un computer, spediscono via email la propria lista della spesa, mentre chi non può farlo, chiama il centralino per dire ciò di cui ha bisogno.

Le liste della spesa vengono poi stampate nel numero necessario affinché tutti i reparti del supermercato possano disporre della propria e predisporre quindi i prodotti richiesti per la spesa di ogni cliente.

Le liste, prima di essere consegnate a chi si occupa della spesa vera e propria, vengono sistemate a seconda dell’orario in cui quella determinata spesa deve essere fatta e in base alle zone di destinazione, per facilitare così gli incaricati alla consegna.

Nella mattinata del giorno di consegna della spesa, il cliente riceve una chiamata dal centralino che avverte dell’arrivo della spesa in quella giornata e ricorda le norme di sicurezza da tenere verso le persone che la consegneranno.

Questo tipo di servizio può sembrare molto semplice e banale ma non lo diamo per scontato perché in una situazione di emergenza come questa ci permette un contatto diretto virtuale con le persone che hanno bisogno. Solo tramite telefono si può interagire e venire accogliere le loro necessità.

Quando rispondiamo o chiamiamo, ci mettiamo in contatto con molte persone di differente età ed esigenze.

La sfida di noi scout è di rimanere fermi e decisi anche nelle situazione più difficili.

Ad esempio un giorno un’anziano ci chiese se potessimo portargli la spesa fino all’interno della propria casa a causa del suo dolore alla schiena Purtroppo però impossibilitati a farlo poiché ci potrebbe essere la possibilità di un contagio. È qui che con rammarico e con la voglia di aiutare che caratterizza noi scout che dobbiamo dire No.

Abbiamo la responsabilità sia della nostra e soprattutto della loro salute.

Le persone con cui parliamo sono sempre molto gentili con noi, a volte succede che vogliano ricambiare ciò che noi facciamo per loro con denaro, ma educatamente dobbiamo declinare: è un servizio che facciamo con piacere gratuitamente.

È davvero gratificante sentire i loro “grazie” venuti dal cuore.

Questo servizio ci fa capire e ci ricorda che qualsiasi gesto, seppur nella sua piccolezza, può essere sempre d’aiuto verso il prossimo.

APRILE 2020: LE SFIDE DEL SERVIZIO